Un tema, quello dell’erosione caro alla delegazione siciliana dell’associazione che da anni è impegnata per la tutela dei tratti di costa agrigentina sotto attacco a causa dell’erosione.
Tecnici, esperti e ambientalisti insieme ai sindaci del territorio di riferimento a studiare soluzioni e trovare aiuti per frenare il disastro ambientale.
I rischi che l’inarrestabile erosione in questi ultimi anni ha inghiottito sabbia, dune e boschi, preoccupano tantissimo i volontari di Marevivo, che delle spiagge agrigentine hanno fatto il luogo ideale per i loro laboratori a cielo aperto e le loro iniziative di sensibilizzazione.
Anche i tesori naturalistici racchiusi tra le dune e le fasce boschive sono scomparsi quasi del tutto; perfino la casetta dell’Oasi Marevivo, un mare d’agosto insolitamente minaccioso, l’anno scorso ha reso inagibile i suoi locali e i suoi laboratori ed ora la speranza di rimetterla in funzione è deposta nelle risorse rese disponibili dal progetto Open Beach del Dipartimento della Gioventù, che nell’ambito del PAC Giovani no-profit finanzierà la sua ricollocazione, restituendola alle migliaia di studenti e turisti che da vent’anni tornano a visitarla per scoprire gli aspetti più curiosi ed interessanti del mare e delle sue creature.
Si calcola che dagli anni ottanta ad oggi, siano scomparsi otre 120 metri di battigia per cause generali riferibili alle correnti marine e all’aumento delle temperature e per una serie di ragioni locali legate soprattutto alla cementificazione dei fiumi che non lascia più passare i detriti che servono ad alimentare la consistenza della spiaggia.
La Marina Militare alleata di Marevivo per la difesa della costa agrigentina e per contribuire ad arrestare la scomparsa della spiaggia, per la salvaguardia del paesaggio, delle attività turistiche e del tessuto urbano, il cui sostegno si aggiunge anche all’appello di Marevivo lanciato da alcuni mesi con la campagna Mare Mostro e la petizione per l’introduzione di una legge che sancisca il divieto di uso di microplastiche nei cosmetici.
Al seminario, oltre ai sindaci presenti il C.F. Gabriele Belfiore, l’Ammiraglio Nicola De Felice, i professori Giovanni Randazzo e Salvatore Giacobbe dell’Università di Messina, Federico Di Penta e Fabio Galluzzo del direttivo Marevivo e l’Assessore Territorio e Ambiente Maurizio Croce.
E giù nella banchina Todaro, dal mattino alla sera, l’igloo di Marevivo con gli educatori ambientali del progetto Open Beach per accogliere i visitatori, grandi e piccini, e intrattenerli con i loro laboratori scientifici e creativi.