Marevivo Sicilia è impegnata da anni in vari progetti di educazione ambientale negli istituti scolastici siciliani partendo dalle scuole dell’infanzia con i laboratori sensoriali, passando poi per le scuole elementari e medie con i Delfini Guardiani delle isole minori, le visite didattiche e i campus, arrivando fino agli istituti superiori con le escursioni naturalistiche ed i progetti di alternanza scuola-lavoro.
E’ proprio nell’ambito di questi ultimi che si sono sviluppate varie attività che hanno avuto lo scopo di far conoscere l’organizzazione aziendale, i ruoli e i compiti delle risorse professionali e tutto quanto serve per aumentare tra i giovani la capacità di ricerca attiva del lavoro, le opportunità occupazionali e l’autoimprenditorialità, ma sono stati utili anche per sviluppare tra gli studenti concetti di cittadinanza attiva ispirati alla conoscenza del territorio, alla promozione e alla tutela dell’ambiente.
La scorsa primavera il progetto ha impegnato alcuni studenti del Liceo Scientifico “E.Fermi” di Sciacca e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giudici Saetta e Livatino” di Ravanusa.
In entrambi i casi i ragazzi hanno potuto conoscere il territorio affiancando gli operatori in alcune visite didattiche.
Nel caso del liceo saccense gli studenti hanno avuto anche modo di sperimentare metodologie scientifiche e statistiche applicate al fenomeno dello spiaggiamento del marine litter, ossia dei rifiuti di origine artificiale.
E’ stato infatti attuato il protocollo di campionamento “Beach litter” utilizzando la metodologia prevista dal protocollo OSPAR (2010) e dalle linee guida del gruppo tecnico della MSFD (Guidance on Monitoring of Marine Litter in EuropeanSeas – MSFD Technical Subgroup onMarine Litter 2013).
Gli studenti hanno censito il marine litter in una porzione di 100 metri della spiaggia di Capo San Marco non soggetta a pulizia meccanica e sottoposto a pesatura. I dati rinvenuti sono stati poi studiati ed elaborati nei laboratori informatici delle scuole attraverso l’utilizzo di Excel e sono stati poi oggetto di discussione in aula, cercando di capire la provenienza di tali rifiuti e quali potrebbero essere le soluzioni per limitarne l’abbandono indiscriminato.
Dall’analisi dei dati è uscito fuori il totale dei rifiuti raccolti nell’area censita che ammonta a 405 per un peso totale di 15,413 kg.
I rifiuti più frequenti sono in ordine:
1. Pezzi di polistirolo da 2,5 a 50 cm (34,07%)
2. Plastica da 2,5 a 50 cm (12,09%)
3. Bottiglie per bevande >0,5l (11,11%)
4. Schiuma sintetica (8,64%)
5. Bottiglie per bevande <=0,5l (3,95%)
6. Bicchieri e coperchi di plastica (3,7%)
7. Cartoni/tetrapack (3,7%)
Facendo uno studio dei dati raccolti, si può ipotizzare che la maggior parte dei rifiuti spiaggiati provenga da attività produttive della zona: agricoltura e pesca. La grande quantità di polistirolo, infatti, proverrebbe principalmente dalle cassette utilizzate per il trasporto del pescato ma anche da cassette utilizzate in agricoltura. La gran quantità di canne spiaggiate , infatti, fa supporre che molti dei rifiuti siano correlati alle due alluvioni recenti che hanno colpito Sciacca in cui i torrenti hanno invaso i campi trascinando con se parecchi elementi riconducibili all’attività agricola.
La presenza di cime e reti è dovuta all’intensa attività di pesca essendo che a Sciacca risulta esserci la seconda flotta peschereccia più grande in Sicilia.
La restante parte dei rifiuti è dovuta allo spiaggiamento di plastica (soprattutto) che ormai è presente in quantità preoccupanti sia in terra che in mare, ma anche alla popolazione residenziale o transitoria che frequenta il litorale.
Per maggiori dettagli sul campionamento effettuato eccovi la relazione completa con i dati raccolti
Nella stessa spiaggia il campionamento sarà ripetuto in periodi diversi in modo da esaminare l’incidenza del problema col variare delle stagioni, coinvolgendo magari altri studenti, con altri progetti di Alternanza Scuola-Lavoro.
Nella prossima primavera , invece, si effettuerà il campionamento nella spiaggia di Bovo Marina con gli studenti del Liceo Scientifico “Majorana” di Agrigento.