Palermo, 13 settembre 2023 – Si è svolto ieri, sui fondali marittimi di Porticello, alle porte di Palermo, un altro importante intervento della Divisione Subacquea di Marevivo, nell’ambito del progetto “Operazione reti fantasma”, volto al monitoraggio, alla segnalazione e alla rimozione di rifiuti e reti da pesca abbandonati.
Il recupero, che ha coinvolto, oltre agli operatori Marevivo, anche gli allievi del corso di “Operatore tecnico subacqueo inshore (OTS)” tenuto dal Centro Studi Cedifop di Palermo, ha previsto la rimozione di tre reti fantasma lunghe circa 600 metri, del peso complessivo di oltre 1200 kg, che si trovavano a una profondità compresa tra i 18 e i 27 metri. Sono stati rinvenuti e rimossi dall’area anche alcuni cavi d’acciaio e i subacquei hanno individuato una sorta di “discarica” di reti fantasma che soffocavano una prateria di Posidonia oceanica, pianta marina fondamentale alla produzione di ossigeno necessaria alla vita dell’uomo. Le reti, rimosse in tempo prima che danneggiassero completamente il fondale, erano intrecciate e aggrovigliate a causa dei forti venti di grecale e levante a cui è esposta la zona e che provocano risacca.
Le attrezzature da pesca abbandonate sono i rifiuti maggiormente rinvenuti nei mari di tutto il mondo e rappresentano una seria minaccia alla biodiversità marina: sono trappole pericolose che mettono a rischio fauna e flora marina. I danni arrecati all’ambiente marino non si limitano all’inquinamento: una volta abbandonate, infatti, le attrezzature continuano a pescare e sono strumenti di morte, con il risultato che ogni anno circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli marini muoiono a causa dell’intrappolamento in reti da pesca fantasma o ingestione dei relativi frammenti.
Dall’inizio dell’anno, la squadra di Marevivo ha rimosso oltre 2000 metri di reti abbandonate, tra cui una rete fantasma che minacciava l’ecosistema dell’Area Marina Protetta a Tor Paterno, nel Lazio, e centinaia di metri di lenze ed esche artificiali da pesca che avvolgevano rami di gorgonia sui fondali nell’Argentario. «Questa operazione, svolta dalla nostra Divisione Subacquea, è stata importante sia per la rimozione di tre reti di grandi dimensioni, che stavano già causando enormi danni a una prateria di Posidonia, che per la preziosa collaborazione con gli allievi dell’Istituto Cedifop, centro d’eccellenza nazionale che forma operatori tecnico subacquei (OTS). L’unione di tante persone che amano il mare e che ne hanno fatto la loro missione ci ha permesso di portare a termine la rimozione con successo.» ha spiegato Massimiliano Falleri, Responsabile della Divisione Subacquea di Marevivo.
L’intervento è stato possibile grazie al supporto di Arca Fondi, che sostiene la Fondazione ambientalista in diverse iniziative di sostenibilità a favore del mare: «Il recupero della rete a Porticello, in Sicilia, rappresenta un passo significativo per il progetto “Arca Blue Leaders”, realizzato in collaborazione con Marevivo. Questa iniziativa rafforza il nostro impegno per la salvaguardia dell’ambiente, sia attraverso la selezione delle aziende maggiormente sensibili alle questioni legate all’ambiente all’interno dei portafogli dei nostri clienti, sia tramite progetti concreti che hanno un impatto diretto sul territorio, promuovendo azioni sostenibili a lungo termine.» ha dichiarato Andrea Garino, Responsabile Servizio Prodotti, Comunicazione & Marketing Arca Fondi SGR.
Si ringrazia la Capitaneria di Porto di Porticello e il Comune di Santa Flavia, che ha dato il suo patrocinio all’evento, il centro Blue Shark Diving per il supporto gommoni, Alpe Sub srl, azienda di lavori portuali e subacquei che ha fornito un pontone di oltre 20 metri e una gru fondamentali per il recupero, infine Wale Studio per immagini e video.