“Uno, dieci, cento passi per giungere alla natura e alla legalità”, sono diventati milioni di passi, percorsi con tutti coloro che hanno voluto camminare insieme verso la conoscenza e la tutela del territorio.
Presenti i giovani protagonisti del progetto e i rappresentanti delle istituzioni locali, la Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, le guide della Riserva di Torre Salsa e i rappresentanti dell’associazione ambientalista WWF e un’insegnante e 20 studenti del Liceo Scientifico E. Fermi di Menfi che a giorni inizieranno con Marevivo il percorso di alternanza scuola- lavoro per acquisire sul campo le competenze di educatore e guida ambientale.
I lavori sono stati aperti dal presidente di Marevivo Sicilia, Fabio Galluzzo, e da Federico Di Penta in rappresentanza della sede nazionale dell’associazione.
La sede scelta per la chiusura del progetto è stato il centro di educazione ambientale di Siculiana Marina, che è stato uno dei beni oggetto dell’azione di valorizzazione portata avanti con il progetto. Il centro situato in un immobile confiscato alla mafia ed affidato alla gestione delle associazioni Marevivo, Legambiente e WWF, grazie alle risorse finanziarie conseguite attraverso il progetto in questi due anni si è animato con mille attività culturali portate avanti dai giovani protagonisti del progetto, 12 giovani educatori, residenti tra i comuni di Siculiana, Montallegro, Sciacca e San Biagio Platani, che dopo aver seguito un corso di formazione e ottenuta una borsa di studio, hanno restituito una chance al loro futuro e al territorio dove sono nati.
Il progetto Open Beach, svolto nell’ambito della gestione auto-sostenibile dei beni demaniali da parte di associazioni senza scopo di lucro, con una presenza nel direttivo di un’alta componente giovanile, puntava alla valorizzazione di tre beni demaniali e alla promozione tra i giovani residenti in quella fascia costiera agrigentina, di nuovi concetti di cittadinanza attiva, intesi come strumento indispensabile per fronteggiare con maggiore consapevolezza i numerosi reati che si verificano contro il patrimonio locale, l’inquinamento del mare, delle coste e gli incendi delle aree forestali.
I beni valorizzati che hanno accolto i giovani operatori, per gli aspetti naturalistici e giuridici che custodiscono hanno conferito un valore aggiunto al progetto ed hanno lanciato un segnale molto forte ed esplicito ai giovani coinvolti nell’iniziativa in termini di educazione alla legalità, dimostrando che è possibile lavorare per “riappropriarsi” del proprio territorio e per godere di ciò che esso è in grado di offrire.
L’idea progettuale è stata finalizzata anche a diversificare l’offerta educativa, creando un “ponte simbolico” tra mare e terra, con la realizzazione compiuta di un’altra struttura educativa e formativa, l’Oasi Marevivo ubicata nel borgo di Eraclea Minoa tra i comuni di Montallegro e Cattolica Eraclea (AG).
I due centri sono stati dotati di moderne strumentazioni didattiche e tecnologiche in grado d’accogliere giovani e adulti, studenti e insegnanti, turisti e istituzioni, per conoscere, studiare e comprendere il territorio in cui vivono e apprendere attraverso metodologie innovative e coinvolgenti le tematiche legate alla legalità, alla tutela dell’ambiente, alle scienze naturali e allo sviluppo sostenibile.
Il terzo bene valorizzato è stato la pista, le fasce forestali e dunali che partendo dal borgo di Eraclea Minoa s’immergono nei meravigliosi boschi che costeggiano il mare, raggiungendo la strada di accesso alla spiaggia e alla riserva naturale di Torre Salsa.
Il progetto aveva come destinatari giovani d’età compresa tra 14 e 35 anni, divenuti poi giovani soci ed operatori di Marevivo. Sono stati proprio questi giovani a promuovere le iniziative progettuali intese a far conoscere e rendere fruibili i tre beni demaniali e il territorio in cui si trovavano. Nelle passate stagioni hanno realizzato un fitto programma di eventi con l’organizzazione di laboratori scientifici e didattici, seminari e rassegne artistiche, nuovi itinerari naturalistici, visite guidate, turismo esperienziale e sportivo, campi estivi e tante altre attività culturali finalizzate ad aumentare la conoscenza di beni e la necessità di tutela degli stessi, favorendo in modo collaterale l’incremento dello sviluppo economico del territorio e creando nuove possibilità occupazionali per molti giovani disoccupati.
Quasi 4mila i fruitori coinvolti, tra studenti, insegnanti turisti e residenti; una cinquantina le scuole venute in da ogni parte della Sicilia in visita presso i CEA e nelle aree protette, tantissimi gli eventi e le iniziative realizzate, numerosa la rete di collaborazione pubblica e privata coinvolta.
“Dati positivi che fanno ben sperare sul futuro di questi territori in termini di sviluppo e rispetto dell’ambiente naturale” – afferma il presidente di Marevivo, Fabio Galluzzo.
Un altro evento che ha riunito i contenuti del progetto e ne ha permesso la massima diffusione è stato il concorso Marine Litter Art, organizzato nello scorso luglio presso il borgo di Eraclea Minoa.
Il concorso prevedeva la creazione di alcune opere d’arte realizzate utilizzando i rifiuti rinvenuti sulle spiagge locali e sfruttando gli alberi del bosco limitrofo all’Oasi Marevivo andato in fiamme nella passata stagione.
L’obiettivo del concorso era richiamare l’attenzione della comunità e delle istituzioni locali sui rischi ambientali ai quali rimangono esposte le aree naturalistiche dove si trovano i beni oggetto del progetto di valorizzazione di “Open Beach” a causa dell’abbandono indiscriminato di rifiuti in mare e lungo il Fiume e per i numerosi incendi delle aree boschive.
Grazie alla collaborazione dell’Associazione Atelier Artis e dell’Accademia delle Belle arti di Agrigento a breve sarà pubblicato un libro catalogo dell’evento ed un documentario che passo passo racconterà l’esperienza dei 20 artisti che hanno animato il concorso.
“Giunti alla conclusione del percorso, all’associazione Marevivo e al territorio dove si è operato, è rimasto davvero tanto” – conclude Fabio Galluzzo – “abbiamo suscitato l’entusiasmo giovanile, ridato dignità al territorio coinvolto, messo a sistema tre beni strategici, creata una rete ampia e fervida di collaborazioni attive che coinvolgono le istituzioni pubbliche e tutta la comunità residente, programmato nuovi progetti di sviluppo e nuove iniziative, conseguita la buona gestione delle risorse finanziarie pubbliche, nell’unica speranza di aver dato una vera chance ai partecipanti e ai futuri fruitori e soprattutto di aver dato una mano all’ambiente naturale che caratterizza questa bellissima Terra di Sicilia.” A conferma della continuità del progetto, in primavera sarà pubblicato un nuovo bando per la partecipazione ad un nuovo corso di formazione promosso da Marevivo, che consentirà di coinvolgere nuovi giovani per promuovere l’occupazione e il territorio agrigentino.
Il convegno organizzato per diffondere i risultati del progetto è stata l’occasione utile per trattare un altro tema di grande attualità nelle aeree di riferimento dell’intervento appena concluso: l’emergenza erosione costiera che ad Eraclea Minoa sta assumendo dimensioni notevoli, provocando un grave arretramento della linea di costa.
Da mesi permane il grido d’allarme delle associazioni ambientaliste che chiedono interventi pubblici urgenti per salvare questa bellissima fascia costiera.
Il geologo Giuseppe Lombardo ha illustrato ai presenti le cause e i possibili interventi che possono essere introdotti per bloccare il fenomeno erosivo. Un acceso dibattito ha fatto emergere la grande preoccupazione che regna tra i cittadini, gli operatori turistici e tra tutti coloro che da tanti anni scelgono queste spiagge per le loro vacanze estive e che ne hanno apprezzano la bellezza e l’unicità.
“Il progetto si è concluso per la apparato statale finanziatore – afferma Mariella Gattuso, progettista dell’intervento e direttore regionale di Marevivo – ma l’entusiasmo e l’impegno di questi giovani professionisti, veri protagonisti e principali attori dell’iniziativa, continuerà a lungo per alimentare nuove energie positive ed un crescente e sano sviluppo economico”.