Si è svolta stamattina nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sciacca la conferenza stampa dal titolo “Beach Litter“. L’evento ricade all’interno del progetto di alternanza scuola-lavoro “Blue Working” che ha visto gli operatori di Marevivo Sicilia come tutor e che ha fatto conoscere agli studenti la figura dell’educatore ambientale, ma non solo. Buona parte del progetto, infatti, è stata dedicata al protocollo di campionamento “Beach litter” , ossia lo studio dei rifiuti marini spiaggiati in un tratto di costa, utilizzando la metodologia prevista dal protocollo OSPAR (2010) e dalle linee guida del gruppo tecnico della MSFD (Guidance on Monitoring of Marine Litter in EuropeanSeas – MSFD Technical Subgroup onMarine Litter 2013).
Lo scorso 22 Gennaio i ragazzi della IIIA e della VA del Liceo “Fermi”, accompagnati dai relativi tutor, hanno effettuato una raccolta dei rifiuti in un’area di 1500 m^2 della spiaggia di Capo San Marco, divisa in tre transetti delle dimensioni 100×5 metri. Sempre sul posto hanno poi proceduto alla suddivisione nelle varie tipologie per poi passare al conteggio ed alla pesatura delle stesse.
Nel giorno successivo, presso l’aula multimediale del Liceo Fermi, si è proceduto all’elaborazione statistica dei dati raccolti in spiaggia stilando successivamente una relazione dettagliata contenente i dati che descrivono lo stato di salute della nostra costa.
La conferenza stampa di stamattina, organizzata anch’essa dai ragazzi, è stata l’occasione per comunicare ufficialmente questi dati alla stampa, ai docenti, agli alunni delle altre classi ed alle autorità presenti.
Hanno rivolto dapprima il saluto ai presenti la preside del Liceo Scientifico “E. Fermi” Prof.ssa Diliberto, il Presidente di Marevivo Sicilia Fabio Galluzzo, il Sindaco di Sciacca Avv. Francesca Valenti, il Comandante del Circomare di Sciacca Sebastiano Sgroi ed il ricercatore del CNR IAMC di Mazara del Vallo Dott. Danilo Scannella.
Dopo i saluti iniziali la conferenza è entrata nel vivo passando la parola agli studenti Maria Ponzo, Salvatore Raia, Michela Monastero , Adriana Vetrano e Calogero Santoro che in rappresentanza delle loro classi hanno spiegato la tecnica di campionamento utilizzata ed ufficilizzato i seguenti dati:
Attraverso l’analisi di questi ultimi è stato calcolato il totale dei rifiuti raccolti nell’area censita che ammonta a 454.
Il transetto con il numero più elevato di rifiuti è quello più distante dal mare.
Per quanto riguarda la composizione, la maggior parte dei rifiuti appartiene alla classe dei Polimeri artificiali con l’67,6%. Seguono le categorie Vetro/ceramiche con il 20,5% , Metallo con il 4,2%, Legno processato/lavorato con il 3,1% e a seguire gli altri.
In particolare i rifiuti più frequenti sono in ordine:
1. Frammenti di ceramiche (15,6%)
2. Pezzi di polistirolo da 2,5 a 50 cm (11,9%)
3. Plastica da 2,5 a 50 cm (10,6%)
4. Sacchetti di patatine, involucro dolciumi/caramelle (6,2%)
5. Tappi di plastica (5,9%)
6. Mozziconi di sigarette e filtri (5,7%)
7. Bicchieri e coperchi di plastica (4,6%)
Il numero di rifiuti per m^2 che risulta essere di 0,3. Moltiplicando tale valore per l’area dell’intera spiaggia di Capo San Marco (51380 m^2) si ottiene una stima del numero di rifiuti spiaggiati nell’intera spiaggia. Quest’ultima ammonta a 15551 rifiuti, di cui 10515 appartenenti alla categoria dei polimeri artificiali.
Per quanto riguarda l’analisi fatta sul peso dei rifiuti spiaggiati, quelli più pesanti appartengono alla categoria dei polimeri artificiali (54,8%), seguono Vetro/ceramiche (29,5%) e tutti gli altri.
In particolare i rifiuti più pesanti sono:
1. Imballaggi industriali, teli di plastica (20,9%)
2. Bottiglie (inclusi pezzi) di vetro (17,7%)
3. Bottiglie per bevande <=0,5l (13,2%) 4. Frammenti ceramiche >2,5 cm (10,6%)
5. Plastica da 2,5 a 50 cm (7,3%)
6. Legname trasformato (4,5%)
7. Boe (4,3%)
Il peso di rifiuti per m^2 di spiaggia risulta essere di 18,196 gr, che moltiplicato per l’intera area della spiaggia di Capo San Marco dà il risultato di 934,910 kg in totale, di cui 512,018 kg di polimeri artificiali.
Facendo uno studio dei dati raccolti, si può ipotizzare che la maggior parte dei rifiuti spiaggiati provenga dalla frequentazione di tale tratto di spiaggia dalla popolazione stanziale e non. Questa spiaggia, infatti, risulta essere una delle preferite nel litorale saccense. I mozziconi di sigarette, cannucce e bicchieri in plastica, involucri vari confermano tale ipotesi. Altri materiali abbondanti in tale zona sono il materiale ceramico da costruzione ed il legno processato derivanti dalle abitazioni, gli stabilimenti e le opere in muratura che insistono a ridosso della spiaggia e che si sfaldano nel tempo
La restante parte dei rifiuti è dovuta allo spiaggiamento di plastica (soprattutto) che ormai è presente in quantità preoccupanti sia in terra che in mare, ma anche alla popolazione residenziale o transitoria che frequenta il litorale.
Relazione completa (Clicca qui)
Tali dati sono stati confrontati con il precedente campionamento effettuato dalla VE la scorsa primavera sempre nello stesso tratto di costa ma in un’area meno antropizzata e che aveva dato risultati pressocchè simili ponendo però al primo posto tra i rifiuti più presenti i pezzi di polistirolo derivanti dalle attività produttive della zona (vedi dettaglio campionamento precedente).
Il confronto non ha interessato solamente i dati relativi ai due campionamenti di Sciacca ma anche quelli di un’altra grande città siciliana legata al mondo della pesca: Mazara del Vallo. Lì gli studenti dell’istituto IIS “Francesco Ferrara”, guidati dai ricercatori del CNR IAMC di Mazara del Vallo, hanno messo in atto il medesimo protocollo di campionamento nella spiaggia del SIC di Capo Feto, riguardando più sezioni contemporaneamente ed effettuando la stessa procedura in diverse stagioni.
Dal confronto con i dati di Mazara, riportati dal Dott. Scannella del CNR, è emerso verosimilmente che la densità di rifiuti nelle spiagge saccensi e quelle mazaresi è pressocchè uguale e si aggira intorno ai 0,25-0,30 rifiuti per m^2, dato inferiore rispetto ad altre zone della Sicilia poichè il nostro tratto di costa è soggetto a forti mareggiate e forti venti da SUD. Anche nella spiaggia di Capo Feto la stragrande maggioranza di rifiuti appartiene alla categoria dei polimeri artificiali, ossia delle plastiche.
Inoltre il Dott. Scannella ha potuto parlare dello studio effettuato dagli stessi studenti sul quantitativo di rifiuti prodotto dai componenti di un peschereccio durante una normale battuta di pesca , facendo notare come dal 2000 in poi il consumo di plastica sia aumentato esponenzialmente, ma si è parlato anche della ricerca di microplastiche nei contenuti stomacali di alcune specie ittiche facendone rilevare l’effettiva presenza.
Alla fine si è passati alle conclusioni da parte delle autorità presenti circa le misure da adottare per ridurre il carico di rifiuti in mare, come ad esempio l’apertura dell’isola ecologia nella zona portuale che il Comandante Sgroi ha assicurato che presto sarà realtà.
Grande soddisfazione per l’evento di oggi da parte del Presidente di Marevivo Sicilia, Fabio Galluzzo, che ha concluso invitando i ragazzi presenti a realizzare a breve un’operazione di sensibilizzazione contro l’abbandono di rifiuti nella spiaggetta antistante il lungomare dello stazzone, zona tristemente nota per il degrado causato da gente senza scrupoli.
Soddisfazione anche da parte della Preside, Prof.ssa Diliberto, per questo progetto che ha trasformato gli studenti del Liceo “Fermi” di Sciacca in giovani ricercatori, consentendo loro di acquisire sul campo nuove competenze professionali inerenti l’analisi e la classificazione scientifica; nello stesso tempo l’esperienza ha permesso di accrescere il loro livello di consapevolezza, responsabilità e rispetto nei confronti dell’ambiente naturale e conoscere le conseguenze anche di tipo economico provocate dalla mancanza di decoro delle aree pubbliche.