Lunedì 10 settembre 2018 – Dopo la conferenza di presentazione del progetto è iniziato con una caccia al tesoro presso la Foce del Fiume Platani il progetto Marine Litter Art dell’associazione ambientalista Marevivo Sicilia, sviluppato in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani e Fondazione Sicilia; un “bottino” destinato alla discarica, disperso nell’ambiente e recuperato da venti giovani artisti e dai loro tutor per farne delle opere d’arte in grado di trasmettere il messaggio dell’importanza del recupero e del riciclo.
“Il brutto che diventa bello”, il bene utilizzato da smaltire che torna a vivere una nuova vita grazie all’estro e alla creatività di alcuni talentuosi giovani e con i loro presenti anche alcuni coetanei che vivono condizioni di disagio e che, grazie allo spirito fattivo delle comunità che li ospitano, hanno aderito al progetto per beneficiare dell’iniziativa e vivere una esperienza nuova a stretto contatto con altri giovani.
Incredibili le quantità di rifiuti trovati lungo la foce: dagli innumerevoli elettrodomestici dismessi, alle bottiglie e ai sacchetti di plastica, ai copertoni e perfino alle carcasse di animali.
I fiumi oggi costituiscono una delle fonti primarie dell’inquinamento del mare per le enormi quantità di rifiuti abbandonati lungo gli argini e trascinati fino ai luoghi in cui essi sfociano.
I corsi d’acqua rappresentano una realtà inquietante che è purtroppo generata dall’incuria dell’uomo.
Abbandonare in ambiente oggetti che impiegano migliaia di anni per degradarsi è un vero e proprio reato che dovrebbe essere perseguito e punito con pene rigorose.
“Da domani e per l’intera settimana i rifiuti rinvenuti saranno plasmati dalle mani di questi giovani artisti del progetto Marine Litter Art – afferma Fabio Galluzzo, presidente di Marevivo Sicilia – e attraverso i significati e le forme che riusciranno ad esprimere, verrà diffuso un monito significativo contro i comportamenti umani irresponsabili e scorretti che danneggiano e deturpano il patrimonio naturale”.
Nella giornata del 11 settembre si animerà di vita artistica “l’officina a cielo aperto” messa a punto dagli operatori di Marevivo nel mezzo del bosco di Eraclea Minoa, ove ha sede l’oasi dell’associazione, a due passi da quella spiaggia fortemente minacciata dalle correnti marine e che proprio quest’anno ha subito una fortissima erosione che l’ha quasi fatta scomparire.
Per fronteggiare questo fenomeno è in via di realizzazione un progetto di ripascimento della spiaggia, in grado di rassicurare e mantenere in vita il settore turistico locale e offrire nuove possibilità di sviluppo sostenibile in un territorio che esprime una bellezza naturale unica e che merita una attenzione ed una tutela certamente più elevata.
Unitamente al laboratorio, i giovani partecipanti e destinatari del progetto saranno guidati in escursioni guidate per la conoscenza del territorio e per dare vita alla seconda sezione del concorso dedicata alla fotografia, che premierà il progetto fotografico più significativo ed artistico, realizzato dai giovani partecipanti.
Tra i tutor che seguiranno i giovani in questa esperienza creativa alcuni nomi di artisti affermati, tra i quali Giuseppe La Spada, giovane siciliano ed unico italiano insignito del Webby Award (gli oscar di Internet), che attualmente ha preso a cuore il problema dell’inquinamento del mare e sta portando avanti in tutta Italia una articolata campagna creativa di sensibilizzazione sull’argomento.