Marevivo Sicilia si unisce alle dichiarazioni d’indignazione della delegazione agrigentina di Mareamico e di Claudio Lombardo, sull’angosciosa vicenda delle ruspe impiegate dal Comune di Agrigento per pulire la spiaggia di Maddalusa, nei pressi della località balneare di San Leone.
Le ruspe in un paio di ore, hanno cancellato tutto quanto la natura nel tempo aveva costruito.
Lontani dal voler alimentare uno stato di accusa che racchiuda un atteggiamento doloso, rileviamo però l’assoluta mancanza di controllo che ha contraddistinto l’intera vicenda, che doveva prevedere un intervento tecnico adeguato, finalizzato alla pulizia della spiaggia da un lato, e l’assoluta non violazione dell’habitat naturale dall’altro.
E a coloro che ritengono che una spiaggia pulita e agevole sia una fonte d’attrazione turistica, capace di alimentare nuovi sviluppi economici in un momento soprattutto molto difficile, rispondiamo che non serve celare i rifiuti sotto una montagna di sabbia per rendere salubre e attraente un luogo, ma occorre il rispetto e la diligenza costante nella sua gestione, affinché proprio quella naturalezza che la contraddistingue sia l’elemento che la rende consigliabile.
L’evento è l’assoluta verifica dell’ignoranza che persiste a molti livelli, del valore rivestito da molti ecosistemi e del ruolo che svolgono nel preservare non solo l’ambiente, ma la stessa sicurezza dell’uomo.
Quasi tutte le catastrofi idrogeologiche naturali sono provocate dall’opera dell’uomo e dall’assoluta mancanza di valore che viene attribuito al patrimonio ambientale, anche di quella parte che la natura ha voluto costruire proprio per sostenere e assicurare la specie umana.
“Il nostro apprezzamento va a Claudio Lombardo e all’associazione Mareamico Agrigento per la costante opera di controllo del territorio – dichiara Fabio Galluzzo di Marevivo Sicilia – le loro denunce sono uno strumento di aiuto e di attenta analisi per chi ha il compito di operare e preservare ciò che la natura ha generosamente donato a questa parte della Sicilia”.