La Sicilia arriva per prima e attua il programma sperimentale triennale e il 21 settembre avvia al Massimo, in Piazza Verdi, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta delle plastiche luongo le sponde dei corsi d’acqua regionale
Roma, 15 settembre 2024 – La situazione è allarmante. I fiumi italiani sono diventati corsie privilegiate di tonnellate di rifiuti che confluiscono direttamente nel mare e gli interventi previsti dalla
“Legge Salvamare” per arginare il problema rimangono in standby, in attesa di bandi mai emanati. La legge n. 60 del 2022 all’articolo 6 prevede, infatti, lo stanziamento di una
somma di quasi 6 milioni di euro, ripartiti in tre annualità (2024, 2025, 2026), da destinare ai sette distretti idrografici italiani per la raccolta dei rifiuti galleggianti dai fiumi, ma nulla finora è stato realmente fatto. Questo ha il sapore della beffa visto che si tratta dell’unico
decreto attuativo emanato
della “Legge Salvamare”, fortemente voluta da
Marevivo.
I fondi, dunque, galleggiano nella totale inerzia della burocrazia, insieme con i cumuli di plastica e rifiuti che continuano a scorrere indisturbati nei fiumi d’Italia senza che nessuno muova un dito per arrestarne l’avanzata verso il mare. Ad oggi, denuncia la Fondazione Marevivo, in mancanza dei bandi, tutto tace. I nostri fiumi sono sempre più inquinati e ci si chiede il perché, considerato che gli interventi strutturali previsti dovrebbero essere realizzati entro il termine ultimo del 2026.
Il decreto, tra l’altro, prevede che le Autorità di bacino distrettuali inviino al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, entro il mese di settembre di ogni anno, una relazione annuale sullo stato di attuazione degli interventi in cui siano riportati gli avanzamenti della spesa effettiva sostenuta e delle opere realizzate, nonché delle attività previste nel programma. E cosa ancora più grave: “In caso di mancato avanzamento annuale sull’impiego delle risorse economiche e sull’attuazione degli interventi e attività previste nel programma pari ad almeno il 70% delle risorse stanziate per ogni annualità, l’erogazione delle risorse economiche delle annualità successive è revocata”.
La legge Salvamare, purtroppo, non ha ancora trovato attuazione nel Lazio, dove sia il Tevere che l’Aniene sono in attesa degli sbarramenti previsti. Di recente, oltretutto, è stata rimossa la barriera acchiapparifiuti installata sull’Aniene dalla Regione Lazio nell’ambito di un altro piano regionale e, in attesa dell’avvio della nuova procedura di appalto, anche questo esempio virtuoso, che negli anni ha consentito di raccogliere tonnellate di rifiuti, è venuto a mancare in un momento stagionale critico che risente dell’effetto dei cambiamenti climatici ed esaspera normali fenomeni temporaleschi trasformandoli in eventi estremi.
“Gli ottimi risultati di questi anni confermano la nostra volontà di proseguire sul cammino intrapreso e ripristinare al più presto lo sbarramento sull’Aniene per contribuire a ridurre l’inquinamento ambientale” fa sapere Fabrizio Ghera, Assessore Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio.
“Pochi giorni fa – dichiara il Segretario Generale di Marevivo, Raffaella Giugni – dalla sede di Marevivo sul Tevere si assisteva alla scena surreale dello scorrere di frigoriferi, cassettiere, pneumatici e lavatrici lungo le acque del fiume, a dimostrazione dell’urgenza non più prorogabile di installare al più presto ulteriori barriere, in vista della stagione invernale e dell’intensificarsi delle piogge che porterà sempre più rifiuti nei corsi d’acqua”.
La sola regione che vira in direzione opposta per la raccolta dei rifiuti dai fiumi è la Sicilia, la cui Autorità di Bacino distrettuale si sta adoperando per concretizzare le opportunità offerte dalla legge n. 60 del 2022.
Nel distretto idrografico della Sicilia, la Salvamare è già entrata nel vivo. Il 21 settembre si tiene a Palermo la giornata di lancio della campagna “Liberiamoci dalle plastiche” promossa dall’Autorità di Bacino distrettuale dell’Isola. “Alla presenza delle 15 associazioni di volontariato che si sono impegnate a ripulire i fiumi più vulnerabili della Sicilia, verranno avviate le giornate di raccolta – dichiara Leonardo Santoro, segretario gnerale dell’Autorità di Bacino – nello stesso giorno, i 6 comuni beneficiari delle somme per la costruzione delle trappole antiplastica, sottoscriverlo le convenzioni, dando inizio anche questa preziosa iniziativa. La presenza delle scuole contribuirà all’animazione e sensibilizzazione dei ragazzi, al tema della rimozione delle plastiche da fiumi e mari.”