Palermo – Una presenza numerosa e fattiva quella che oggi ha partecipato all’incontro di inaugurazione del nuovo Centro di Educazione Ambientale che la Fondazione Ambientalista Marevivo ha strutturato presso la Baia del Corallo di Sferracavallo, con l’obiettivodi rafforzare le attività di educazione e sensibilizzazione ambientale a sostegno della salvaguardia del mare.
Il centro si trova all’interno del complesso che Marevivo condivide con il Circolo Velico di Sferracavallo, immerso nell’ Area marina protetta di Capo Gallo- Isola delle Femmine in un habitat con una biodiversità marina e terreste di grande valenza che merita un magggiore impegno di salvaguardia.
Dotato di locali adibiti a uffici e laboratori e di un’aula esterna, il centro si presta a diventare il luogo ideale per accogliere scolaresche, autorità e studiosi che intendono approfondire la conoscenza dell’area, portare avanti analisi e ricerche, o più semplicemente organizzare eventi culturali a tema con la tutela ambientale.
Il Centro con le sue caratteristiche è un vero e proprio laboratori a cielo aperto, dove studenti e giovani possono osservare e apprendere l’importanza che riveste l’ambiente naturale: perché conoscere rimane essenziale per imparare a rispettare e preservare.
Presenti alcuni rappresentanti dell’Università di Palermo e del Centro di sostenibilità e transizione ecologica di Ateneo, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente dell’Assessorato Regionale Ambiente e Territorio, alcuni funzionari del Dipartimento della Pesca, il nuovo direttore generale e i veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, i rappresentanti di Arpa Sicilia, ISPRA, Stazione Zoologica Anton Dohrn, CNR, Soprintendenza del Mare, Biosurvey, le Aree Marine Protette dell’Isola di Ustica e delle Isole Egadi, il Museo Zoologico Doderlain, Sicily Environment Fund, Mare Nostrum Diving e anche la Capitaneria di Porto di Palermo, Ente Gestore pro-tempore dell’Area Marina Protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine.
Condivisa da tutti l’importanza che può rivestire un centro di educazione ambientale con la sua funzione a presidio di territorio il cui contesto, purtroppo, spinge a delle amare considerazioni ritrovandosi in un luogo dove la Riserva terrestre di Capo Gallo rimane chiusa al pubblico per il pericolo delle frane, emergenza mai fronteggiata e risolta, e un’area marina protetta che pur essendo stata istituita nel 2002, a causa delle numerose vicissitudini nell’assegnazione della gestione, ancor oggi rimane priva del definitivo regolamento di organizzazione ed esclusa dall’interesse delle istituzioni che potrebbero governarla.
L’Area Marina Protetta di Capo Gallo- Isola delle Femmine è l’unica in Italia a essere molto vicina a una grande area urbana, condizione che ne accresce le ampie opportunità in termini di promozione e fruizione a fini educativi, condizione che le consente anche di divenire un modello di verifica nell’analisi della funzionalità della protezione in un ambiente fortemente antropizzato.
L’incontro e il luogo hanno fatto scaturire un’unità di intenti da parte delle istituzioni e dei ricercatori presenti che ha dato vita alla promessa di un impegno comune e fattivo, nei diversi ambiti di pertinenza, nello spronare e sostenere lo sviluppo e la conservazione dell’area protetta, restituendole l’onore del valore che ne ha determinato e sancito nel 2002 la salvaguardia.
“Un altro traguardo è stato raggiunto, che speriamo di affrontare con lo stesso impegno che da quarant’anni ci vede in prima linea nella difesa del mare – dichiara Fabio Galluzzo delegato siciliano della Fondazione Marevivo – da tanto tempo tentavamo di strutturare un centro di educazione ambientale anche a Palermo, consapevoli del prezioso lavoro che potrebbe essere condotto grazie alla numerosa presenza dei portatori d’interesse che lavorano e vivono nel territorio. Siamo pronti a ricevere le scuole e a continuare l’importante lavoro educativo che da sempre svolgiamo, cercando d’indurre la gioia della conoscenza e dell’apprendimento. Oggi apriamo le porte a tutti gli attori del mare e della tutela dell’ambiente perché insieme si possa diventare più forti e risolutivi e superare le difficoltà di gestione del territorio, lavorando per affrontare anche le attuali sfide ambientali che mettono in serio pericolo non solo l’ambiente, ma anche la salute dell’uomo. Dalla prossima settimana riceveremo i primi studenti italiani, ma anche dei giovani stranieri ai quali narreremo le bellezze naturali della Sicilia e il lavoro che tanti stanno portando avanti per preservarla e promuoverla”
L’incontro si è concluso con la liberazione di due esemplari di tartarughe marine della specie Caretta caretta, curate presso il CreTaM dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, battezzate per l’occasione con il nome di Baia e Corallo, guidate da un gruppo di subacquei dell’associazione Arcadia Apnea e sorvegliate da una motovedetta della Guardia Costiera fino al raggiungimento del mare aperto.