Sono 4922 i tappi, 715 le bottiglie di plastica per un totale di 37 sacchi e oltre 130 chili di rifiuti raccolti giovedì scorso, in soli 30 metri di spiaggia, nelle località Punta Sidéri e Arenella a Pantelleria, nell’ambito delle attività de “Il Mare del Parco”, il corso per educatori ambientali promosso dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria e da Marevivo Sicilia.
Dopo una serie di lezioni teoriche, guidate da esperti di settore sull’importanza della biodiversità marina e la tutela dell’ambiente i corsisti, guidati dal coordinatore dell’iniziativa Mariella Gattuso e dagli educatori di Marevivo Stefano Siracusa e Marco Maria Gagliano , hanno effettuato un tirocinio promuovendo tre iniziative di sensibilizzazione che hanno coinvolto l’istituto omnicomprensivo “Almanza – D’Ajetti” di Pantelleria e gli studenti delle classi elementari, medie e superiori.
Ed è stato proprio con gli studenti della sezione turistica dell’istituto superiore, i loro insegnanti, Andrea Biddittu del Parco Nazionale Isola di Pantelleria e Marevivo che è stata realizzata la pulizia del litorale dell’Arenella da chili di plastica rigettata sulle coste dalle ultime mareggiate.
A fronte di circa 5.000 tappi di plastica ci si chiede dove possono essere finite le bottiglie alle quali erano avvitati! Questo interrogativo evidenzia l’importanza dell’introduzione della Direttiva UE 2019/90 del 3 luglio 2024 che impone in tutta l’Unione Europea l’obbligo di dotare le bottiglie di plastica di un tappo agganciato (tethered cap), che anche dopo essere stato svitato e sollevato, non si stacca e riduce i rischi di dispersione nell’ambiente.
L’Isola, rimane un luogo d’incredibile bellezza, impreziosito da una natura che la rende unica, e la comunità ha maturato una grande sensibilità civica e di rispetto dell’ambiente, ma nonostante le buone pratiche di gestione dei rifiuti, non viene risparmiata dall’arrivo sulle sue coste dei tanti rifiuti che il mare riconduce dai dalla terraferma e dall’Africa (molte bottiglie di plastica riportavano delle etichette di alcuni paesi nordafricani).
Dopo la raccolta gli educatori di Marevivo hanno coinvolto gli studenti in un laboratorio di biologia marina a cielo aperto, illustrando gli habitat marini e approfondendo le caratteristiche di alcune specie marine esposte a rischi d’estinzione a causa dell’inquinamento marino o per l’eccessivo sfruttamento.
“I risultati del corso “Il Mare del Parco” sono stati eccezionali – affermano il biologo del Parco Andrea Biddittu e il Commissario Straordinario Italo Cucci – grazie all’impegno fattivo di Marevivo Sicilia, non solo abbiamo formato nuovi educatori ambientali, ma abbiamo anche creato un’importante rete di connessioni tra studenti, insegnanti, esperti e volontari, tutti uniti dall’obiettivo comune di proteggere il nostro patrimonio naturale. L’attività di pulizia della costa è stata un momento significativo di sensibilizzazione: vedere con i propri occhi l’impatto dei rifiuti marini e impegnarsi concretamente nella loro rimozione ha reso ancora più tangibile l’importanza della tutela dell’ambiente. Questo percorso ci ha confermato che l’educazione e l’azione diretta sono strumenti fondamentali per costruire una maggiore consapevolezza ecologica e un futuro più sostenibile.”
“Abbiamo molto a cuore la salvaguardia delle Isole Minori – conclude Carmen Di Penta di Marevivo– da tanti anni siamo impegnati nell’organizzazione di percorsi di educazione ambientale e campagne di sensibilizzazione in tutta Italia. La necessità di preservare questi territori è di estrema importanza ed auspichiamo che Pantelleria possa presto veder allargata la sua tutela dalla terra anche al mare.”
Audrey Vitale
Comunicazione Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria